Un team di ricercatori di Harvard del Programma Open 2012 stanno cercando di realizzare delle batterie organiche prive di metallo e poco costose. Lo studio, apparso sulla rivista Nature Communications, promette una metal-free flow battery, in grado di abbattere i costi in fase di immagazzinamento dell’energia in eccesso.
Il sistema di accumulo progettato dai ricercatori di Harvard è una batteria di flusso: una accumulatore ricaricabile dove alcuni elettroliti contenenti una o più sostanze elettro-attive fluide, solitamente stoccati in serbatoi all’esterno della batteria, scorrono attraverso una cella elettrochimica che converte l’energia chimica in energia elettrica.
Per ovviare al problema dell’alto costo delle sostanze elettro-attive, i ricercatori di Harvard hanno sostituito elementi come il vanadio, con molecole organiche low cost e facili da produrre, i chinoni, simili a quelle capaci di immagazzinare energia in piante ed animali.
La quantità di energia che può essere immagazzinata è limitata solo dalle dimensioni dei serbatoi esterni: un design innovativo consentirebbe di accumulare grandi quantità di energia a un costo nettamente inferiore rispetto alle tecnologie tradizionali.
I chinoni si trovano in abbondanti quantità sia nel petrolio greggio che nelle piante verdi. La squadra di Harvard ha usato una molecola molto simile a quella contenuta nel rabarbaro. I chinoni sono disciolti in acqua e questo impedisce loro di prendere fuoco.
Una volta finiti i test, spiegano i ricercatori, la nuova batteria di flusso sarà progettata su scala commerciale.