Molto spesso sentiamo parlare di EFFETTO MEMORIA delle batterie ma cosa è? Anche molti dei nostri clienti spesso ci chiedono cosa sia. Spieghiamo allora in dettaglio e tecnicamente come avviene e quali tipologie di batterie ne risentono.
Partiamo subito con il dire che questo fenomeno può avvenire solo in quei accumulatori che possono essere ricaricati, facciamo subito un esempio.
Prendiamo una semplice batteria da 600 mA/h essa potrebbe subire un processo di carica anche quando non è completamente scarica, tipo, ha ancora una capacità residua di 100 mA/h. La ricarica porterà al raggiungimento della capacità nominale di 600 mA/h ma questa diventerà scarica dopo aver fornito solo 500 mA/h! (differenza fra Capacità Nominale e Capacità Residua). Oppure se una batteria completamente carica si utilizza al 60% e successivamente si sottopone a ricarica, il 40% dell’energia somministrata non viene riconosciuta e risulta quindi inutilizzabile.
In poche parole possiamo dire che l’effetto memoria è un fenomeno che non consente di sfruttare completamente la capacità della batteria.
Le batterie più soggette sono quelle al nichel-cadmio e, in misura minore, quelle al nichel-metallo idruro. Gli accumulatori invece piombo-acido e al litio non risentono assolutamente di questo fattore.
La cosa migliore per prevenire questo processo, in quei accumulatori, in cui si può verificare è di fare sempre scaricare del tutto la batteria prima della ricarica.