Batteria piombo-acido

CENNI STORICI

La batteria piombo-acido (o accumulatore al piombo o accumulatore piombo-acido), inventata nel 1859 dal fisico francese Gaston Planté, è il tipo più vecchio di batteria ricaricabile, molto usata per automobili, moto e altri veicoli a motore per alimentare il motorino d’avviamento e le componenti elettriche di bordo. È formata da sei celle in serie, in grado di fornire una differenza di potenziale o forza elettromotrice totale, in piena carica, di 12,73 V a circuito aperto (2,13 V per la singola cella) e di 12 V quando è in funzione (2 V per la singola cella).
Inizialmente l’utilità dell’accumulatore non fu subito recepita, soprattutto in virtù del fatto che non esistendo metodi di produzione non chimica dell’elettricità, l’accumulatore poteva essere ricaricato solamente da altre pile. La cosa cambiò con l’invenzione della dinamo nel 1869.

FUNZIONAMENTO TECNICO




La batteria tipica per uso automobilistico comprende 6 celle elettrolitiche collegate in serie che forniscono una tensione nominale di 2 Volt ciascuno, per un totale di 12 Volt. Ciascuna cella, denominata elemento della batteria, comprende una serie di piastre (elettrodi positivi al biossido di piombo ed elettrodi negativi di piombo spugnoso), separate da un isolante immerse in una soluzione elettrolitica composta da acido solforico e acqua distillata. La tensione nominale fornita da ciascuna cella è di 2 Volt (2.1 Volt a vuoto). La capacità, ovvero la quantità di corrente che la cella può immagazzinare dipende dal peso, dal numero e dalle dimensioni delle piastre.