Alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, autori di uno studio sulla rivista Energy and Environmental Science hanno scoperto che il piombo delle batterie auto potrà dare origine a pannelli solari.
informazioni e news

Ottenere batterie agli ioni di litio da pneumatici usati
I ricercatori del Dipartimento di Energia della Oak Rige National Laboratory, mettono in evidenza il fatto che le gomme usate delle auto potrebbero essere molto utili per creare batterie agli ioni di litio.

Auto elettriche a basso costo
Tesla Motors e Panasonic hanno raggiunto un accordo formale sulla creazione di Gigafactory la prima fabbrica di batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici. L’obbiettivo è quello di produrre batterie su larga scala abbattendo i costi delle auto elettriche che per adesso sono un prodotto di nicchia.
Gigafactory di Tesla intende ridurre il costo delle batterie agli ioni di litio grazie all’economia di scala per rendere i veicoli elettrici un prodotto di massa. Le batterie attuali rappresentano la metà del costo al dettaglio di un’auto elettrica, questo la rende troppo costosa per molti potenziali acquirenti e quindi non competitiva con i veicoli convenzionali.
BMW e Samsung SDI rafforzano rapporto per celle di batterie
Il Gruppo BMW e la coreana Samsung SDI hanno siglato un memorandum d’intesa per rafforzare la loro fattiva partnership nel settore delle celle di batterie agli ioni di litio per l’elettromobilità (collaborazione che dura dal 2009).
Nei prossimi anni, Samsung SDI fornirà alla Casa bavarese celle di batterie destinate ad equipaggiare le nuove i3 elettrica e i8 ibrida plug-in, oltre ai nuovi modelli ad alimentazione alternativa che BMW sfornerà. In risposta alla crescente domanda nel settore (sono circa 5.400 gli esemplari della i3 già venduti globalmente nel primo semestre del 2014), la fornitura di Samsung SDI a BMW crescerà significativamente nel medio periodo.
Batterie organiche a basso costo
Un team di ricercatori di Harvard del Programma Open 2012 stanno cercando di realizzare delle batterie organiche prive di metallo e poco costose. Lo studio, apparso sulla rivista Nature Communications, promette una metal-free flow battery, in grado di abbattere i costi in fase di immagazzinamento dell’energia in eccesso.
Il sistema di accumulo progettato dai ricercatori di Harvard è una batteria di flusso: una accumulatore ricaricabile dove alcuni elettroliti contenenti una o più sostanze elettro-attive fluide, solitamente stoccati in serbatoi all’esterno della batteria, scorrono attraverso una cella elettrochimica che converte l’energia chimica in energia elettrica.
Per ovviare al problema dell’alto costo delle sostanze elettro-attive, i ricercatori di Harvard hanno sostituito elementi come il vanadio, con molecole organiche low cost e facili da produrre, i chinoni, simili a quelle capaci di immagazzinare energia in piante ed animali.
La quantità di energia che può essere immagazzinata è limitata solo dalle dimensioni dei serbatoi esterni: un design innovativo consentirebbe di accumulare grandi quantità di energia a un costo nettamente inferiore rispetto alle tecnologie tradizionali.
I chinoni si trovano in abbondanti quantità sia nel petrolio greggio che nelle piante verdi. La squadra di Harvard ha usato una molecola molto simile a quella contenuta nel rabarbaro. I chinoni sono disciolti in acqua e questo impedisce loro di prendere fuoco.
Una volta finiti i test, spiegano i ricercatori, la nuova batteria di flusso sarà progettata su scala commerciale.
Batterie di nuova generazione fra 10 anni sarà boom secondo Navigant Research.
L’affermazione delle batterie di nuova generazione sarà lento ma inevitabile. Nel giro di dieci anni, vedremo un vero e proprio boom del mercato, il fatturato complessivo passerà da 182 milioni di dollari (oggi) a 9,4 miliardi nel 2024.
Queste le recenti previsioni di Navigant Research, società americana di consulenza specializzata in nuove tecnologie.
Queste le recenti previsioni di Navigant Research, società americana di consulenza specializzata in nuove tecnologie.
La stessa società ha dichiarato anche che da qui al 2024 la domanda globale di batterie crescerà da 66,2 gigawatt-ora a 225,3. L’offerta in questi 10 anni sarà sempre rappresentata dagli ioni di litio, ma le nuove tecnologie, raggiungeranno nel giro di nove anni il 12,7 per cento del totale. Gli esperti dicono che la ricerca e lo sviluppo dei nuovi componenti chimici delle batterie procedono spediti e presto avranno un impatto importante sull’industria.
Non resta che aspettare e vederemo se le previsioni della Navigant Research saranno azzeccate o meno.
Tesla Motors, libera i brevetti sulle batterie
Uno dei cento uomini che più hanno contribuito a cambiare il mondo (secondo il Times), Elon Musk, amministratore delegato di Tesla Motors, ha deciso di liberare i brevetti in modo da accelerare globalmente lo sviluppo della mobilità elettrica.
Al contrario di altre aziende, come Apple, Tesla confeziona al mondo un bel regalo scoprendo il segreto delle sue batterie di lunga durata. Musk si è reso conto che per far uscire l’elettrico dalla sua marginalità era necessario condividere e quindi far diventare i propri brevetti “Open source”. Oggi ogni costruttore potrà creare la sua auto elettrica sfruttando la tecnologia più avanzata.
Per Tesla questo progetto sarà comunque importante perché riuscirà ad aprire “Gigafactory” un’enorme infrastruttura che produrrà e venderà in grande serie batterie elettriche da 35 Gwh e qualsiasi costruttore avrà accesso a questa incredibile tecnologia a costi bassi, così l’autonomia delle macchine elettriche riuscirà a superare di gran lunga l’attuale media di 200 Km.
La batteria che respirerà con il progetto Battery500
Già da una ventina d’anni le batterie al Litio-Aria sono allo studio, ma solo di recente, in un articolo de Il Sole 24 Ore, Alessandro Curioni, responsabile del progetto Battery500 presso il centro di ricerca Ibm di Zurigo, ha dichiarato che si vedrà già dall’anno prossimo un prototipo. L’obiettivo è quello di iniziare la vendita e la produzione in serie dal 2020.
Questo significa che ci sono stati degli importanti sviluppi perché fino ad adesso gli accumulatori avevano funzionato solo in laboratorio. Infatti il team della Ibm ha sviluppato un nuovo elettrolita “molto promettente”, che dovrebbe costituire la soluzione della reazione non voluta con l’ossigeno.
Questo significa che ci sono stati degli importanti sviluppi perché fino ad adesso gli accumulatori avevano funzionato solo in laboratorio. Infatti il team della Ibm ha sviluppato un nuovo elettrolita “molto promettente”, che dovrebbe costituire la soluzione della reazione non voluta con l’ossigeno.
Alessandro Curioni spiega anche i vantaggi di questi accumulatori
«Le batterie al litio-aria hanno il potenziale per conservare molta più energia per unità di peso rispetto agli ioni di litio, poiché rimpiazzano uno degli elettrodi pesanti solidi con una soluzione al carbonio poroso, che archivia energia catturando ossigeno direttamente dall’aria»
Batterie al litio: Durata fino a 27 anni
Gli scienziati del “Zentrum für Sonnenenergie und Wasserstoff-Forschung Baden-Wurttemberg”, centro di ricerca nell’ambito dell’energia solare e dell’idrogeno, hanno presentato
un nuovo tipo di accumulatori agli ioni di litio che allungherebbero di molto la vita delle batterie impiegate sulle auto elettriche.
un nuovo tipo di accumulatori agli ioni di litio che allungherebbero di molto la vita delle batterie impiegate sulle auto elettriche.
Gli studiosi hanno creato un prototipo di accumulatore al litio che ha una densità di potenza pari a 1.100 Watt al chilogrammo, e manterrà l’85% della capacità originale anche dopo ben 10.000 cicli completi.
Un pacco batterie di questo tipo potrebbe durare 27 anni anche con ricariche quotidiane, abbattendo il principale ostacolo alla diffusione dei modelli a zero emissioni, cioè la durata e l’efficienza degli accumulatori nel tempo.
Per il momento la batteria rimane solo un prototipo e ci vorranno ancora degli anni prima che venga immessa nel mercato, infatti ancora non è stata pianificata la sua entrata in commercio.
La Cina non produrrà più le batterie per veicoli elettrici.
In Cina la produzione delle batterie per veicoli a zero emissioni è una delle cause principali delle piogge acide. Per produrle infatti serve la grafite che è un componente fondamentale al loro interno.
Il territorio orientale, grazie alle numerose miniere di grafite, estrae buona parte del fabbisogno mondiale del minerale e li si svolge buona parte della lavorazione, un processo che ha portato all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e delle coltivazioni. Per questo le autorità cinesi si sono viste costrette a chiudere diverse miniere, proprio nel momento in cui la domanda di grafite si sta impennando.
Il territorio orientale, grazie alle numerose miniere di grafite, estrae buona parte del fabbisogno mondiale del minerale e li si svolge buona parte della lavorazione, un processo che ha portato all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e delle coltivazioni. Per questo le autorità cinesi si sono viste costrette a chiudere diverse miniere, proprio nel momento in cui la domanda di grafite si sta impennando.