Sistri non più obbligatorio.

È stato firmato in data 24 Aprile 2014 dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti il Decreto Ministeriale n. 126 del 24 aprile 2014 recante disposizioni attuative dell’art. 188-ter commi 1 e 3 del D.Lgs. 152/2006. Il decreto dice nell’Articolo 1 alla lettera b che il sistema Sistri verrà applicato alle imprese con più di 10 dipendenti. Questa forse è la notizia più importante del decreto in quanto le piccole imprese non saranno più obbligate ad applicare il Sistri.
Qui potete leggere il decreto per intero

10 domande frequenti su caricabatterie e batterie

 

1- Qual’è la differenza tra un caricabatterie tradizionale e uno intelligente?

I carica batterie tradizionali sono sprovvisti di funzione di analisi della batteria. Di conseguenza, continuano a ricaricarla finché è collegata e non sono in grado di rilevare quando è completamente carica.
Se dimentichi di scollegare un caricabatterie tradizionale, la batteria verrà caricata eccessivamente, si esaurirà e potrà subire danni.


I carica batterie intelligenti, prevedono diverse fasi per desolfatare, ricondizionare, ricaricare e mantenere tutti i tipi di batterie al piombo-acido, MF, GEL e le più moderne Start & Stop.
In tal modo prolungano la durata delle batterie assicurando un grande risparmio. I caricabatterie intelligenti “comunicano” con la batteria per tutto il processo, riducendo al minimo il rischio di carica eccessiva o insufficiente.


2- Perché dovrei ricaricare la batteria della mia auto o moto?

I motivi per cui dovresti ricaricare la batteria sono  numerosi. Magari l’auto è rimasta ferma per un po’ di tempo a temperature molto basse durante l’inverno oppure utilizzi l’auto solamente per brevissimi tragitti.
L’alternatore può impiegare un certo tempo per ricaricare la batteria al livello ottimale.
Inoltre, spesso gli alternatori non sono in grado di ricaricare completamente le batterie, nemmeno durante i lunghi viaggi. Di conseguenza, potrebbe essere necessario ricaricare regolarmente la batteria. Ricaricando la batteria prima dell’inverno, si riduce significativamente il rischio che l’auto non si avvii alle temperature più rigide.


3- Una batteria Può subire danni durante la ricarica?

Con i caricabatterie intelligenti gli accumulatori possono essere lasciati collegati ad esso anche per diversi mesi, dopo che il caricabatterie ha raggiunto l’ultima fase del ciclo di ricarica e si è accesa la spia verde, non subiranno alcun tipo di danneggiamento. Al contrario i carica batterie non intelligenti devono essere monitorati durante la carica essi continueranno a caricare l’accumulatore fino a che il caricabatterie non verrà scollegato.


4- Che cosa succede se dimentico di scollegare il caricabatterie?

Se dimentichi di scollegare un caricabatterie intelligente, non devi preoccuparti. I caricabatterie intelligenti prevedono il mantenimento di carica ottimale. Quando si accende la spia verde, puoi lasciarla collegata finché non utilizzerai l’automobile oppure la motocicletta.

5- non trovo la batteria nel vano motore. Posso ricaricare la batteria?

Nella maggior parte delle automobili moderne, le batterie non sono situate sotto il cofano. Tuttavia, molti costruttori hanno predisposto un rimando all’interno del vano motore al quale collegare la batteria da ricaricare oppure una batteria esterna per l’avviamento di emergenza dell’auto. Sulla maggior parte delle automobili è possibile utilizzare anche una presa a 12V per la ricarica della batteria. Tuttavia, la presa deve essere sotto tensione quando il quadro dell’auto è spento.

 
 

6- Quanto tempo richiede la ricarica di una batteria?

Il tempo di ricarica di una batteria dipende da numerosi fattori. I tre fattori più importanti sono l’amperaggio, il livello di carica della batteria e la potenza del caricabatterie. Anche la temperatura ambiente è determinante. La tabella seguente mostra i tempi di ricarica di una batteria con due dei nostri caricabatterie più venduti. Il grafico mostra il tempo necessario per ricaricare una normale batteria da 80 Ah. Ad esempio, questa è la batteria della Volkswagen Passat Variant Blue Motion. Alla batteria resta il 20% della capacità originale. La temperatura è di 20°C.

 
 

7- Posso utilizzare lo stesso caricabatterie per l’auto e la moto?

Sì! È importante che l’auto e la moto abbiano un impianto elettrico a 12 Volt e che la batteria abbia un amperaggio compatibile con quello del caricabatterie.

 
 

8- Come scegliere il caricabatterie giusto?

La scelta di un caricabatterie dipende essenzialmente da due fattori:
1. L’amperaggio della batteria da ricaricare.
2. La velocità desiderata di ricarica della batteria.
Ad esempio, se hai una motocicletta con una batteria relativamente piccola e non hai esigenze particolari in termini di velocità di ricarica, sarà sufficiente un caricabatterie piccolo come il modello ACCUMATE COMPACT. Al contrario, se hai un’imbarcazione con un grande gruppo batterie da ricaricare velocemente in porto, probabilmente avrai bisogno di diversi caricabatterie collegati in parallelo per velocizzare l’operazione.

9- Qual è il migliore caricabatterie universale?

Ecco alcuni modelli con un buon rapporto qualità prezzo

EXIDE 12/15 – PER CARICARE BATTERIE FINO A 300AHvedi la scheda tecnica clicca qui

EXIDE 12/7 – IL CARICATORE OTTIMALE – ESTREMAMENTE AVANZATO, FACILE DA USAREvedi la scheda tecnica clicca qui

EXIDE – 12/4 – IL CARICABATTERIA PER LE ESIGENZE DI BASEvedi la scheda tecnica clicca qui

ACCUMATE COMPACT – CARICABATTERIE / MANTENITORE, TECMATEvedi la scheda tecnica clicca qui

 
 

10- Come posso verificare se la mia batteria necessita di ricarica?

La maggior parte delle batterie deve essere ricaricata almeno un paio di volte all’anno. Tale operazione deve essere fatta prima dell’inverno, se vivi in un clima freddo o utilizzi un riscaldatore diesel. In caso contrario, quando ti accorgerai che la batteria necessita di ricarica potrebbe essere troppo tardi. Magari il motorino di avviamento gira con più difficoltà o noti che le luci si attenuano all’avvio dell’automobile o della motocicletta. Le batterie delle motociclette devono essere ricaricate più spesso durante l’estate, in quanto gli alternatori non riescono a ricaricarle in misura sufficiente durante la guida.

Batteria Yuasa per Harley Davidson a confronto con batteria originale Harley

Facendo vari test con una batteria montata su Harley Davidson di primo impianto ed una Yuasa per lo stesso veicolo è risultato che: 

la batteria Yuasa stesso voltaggio e stesso amperaggio ha uno spunto di 444 CCA superiore a quella originale Harley Davidson che arriva a 419 CCA. Possiamo dire quindi che Yuasa è sempre la migliore batteria da moto.

Ecco qui di seguito il risultato del test effettuato alla concessionaria Harley Davidson di Perugia.

La rinascita industriale ed economica ci sta’ a cuore

Qui di seguito riportiamo un comunicato stampa di ciò che chiede l’Europa per la rinascita industriale, lo facciamo perché anche noi ci sentiamo coinvolti e una giusta informazione non fa’ mai male.
Commissione Europea


COMMISSIONE EUROPEA COMUNICATO STAMPA – Bruxelles, 22 gennaio 2014
La Commissione chiede un intervento immediato per una rinascita industriale europea

La Commissione europea invita gli Stati membri a riconoscere l’importanza centrale dell’industria per la creazione di posti di lavoro e la crescita e a inserire più sistematicamente le tematiche legate alla competitività in tutti gli ambiti politici. È questo il messaggio principale della comunicazione Per una rinascita industriale europea adottata oggi. 
La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento ad adottare proposte in materia di energia, trasporti, spazio e reti di comunicazione digitali, nonché ad attuare e ad applicare la legislazione sul completamento del mercato interno. L’obiettivo della modernizzazione industriale va inoltre perseguito investendo in innovazione, efficienza delle risorse, nuove tecnologie, competenze e accesso ai finanziamenti, e l’utilizzo dei fondi dell’UE dedicati consentirà di accelerare questo processo. La comunicazione promuove un’Europa più favorevole alle imprese attraverso azioni volte a semplificare il quadro legislativo e a migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione a livello dell’UE, nazionale e regionale. Altri aspetti fondamentali sono: l’accesso ai mercati dei paesi terzi, che va agevolato tramite l’armonizzazione delle norme internazionali, gli appalti pubblici aperti, la tutela dei brevetti e la diplomazia economica.

Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: “L’Europa è ancora lontana dall’obiettivo di un contributo dell’industria al PIL dell’UE del 20% entro il 2020. Per questo motivo la competitività industriale deve essere al centro dell’agenda politica del Consiglio europeo del marzo 2014. Con l’iniziativa odierna, la Commissione invia un segnale chiaro che per creare nuovi posti di lavoro sono indispensabili una reindustrializzazione e una modernizzazione urgenti della nostra economia. Abbiamo bisogno di un forte impegno a livello di UE e nazionale per garantire la coerenza e la messa in ordine di priorità di tutti gli strumenti a nostra disposizione. 
Una strategia industriale deve includere una serie di altri settori, alla luce della loro crescente interconnessione e del loro notevole impatto sul successo dell’industria.” 
Per ulteriori informazioni:
Communication For a European industrial renaissance
MEMO/14/37: Member States need to act to boost European industry

Una base industriale forte è una condizione per la crescita e l’occupazione

L’UE emerge dalla recessione più lunga che abbia mia sperimentato, che ha sottolineato l’importanza di un settore industriale forte per consentire all’economia di resistere. Il ruolo dell’industria in Europa si estende ben oltre l’attività manifatturiera e abbraccia le materie prime e l’energia, i servizi alle imprese (come la logistica), i servizi ai consumatori (come i servizi post-vendita per i beni durevoli) o il turismo. L’industria è all’origine di oltre l’80% delle esportazioni europee e delle attività di ricerca e innovazione; dati che sottolineano che la sua importanza è molto maggiore di quella suggerita dalla sua quota del PIL. Circa un posto di lavoro su quattro nel settore privato appartiene all’industria e si tratta spesso di posti di lavoro altamente qualificati; inoltre, ogni nuovo posto di lavoro creato nell’industria manifatturiera è all’origine di 0,5-2 posti di lavoro in altri settori. La quota delle attività manifatturiere rispetto al PIL dell’UE è tuttavia ulteriormente scesa, attestandosi al 15,1% nell’estate del 2013, ed è molto lontana dall’obiettivo del 20% nel 2020, fissato dalla Commissione nel 2012.
Un’industria competitiva è una priorità dell’agenda europea L’importanza delle sfide che si prospettano all’Europa del futuro richiede attenzione e indirizzo strategico al livello politico più elevato, vale a dire in sede di Consiglio europeo. Ciò è essenziale per assicurare la coerenza e la messa in ordine di priorità di tutti gli strumenti a disposizione dell’UE. La Commissione europea invita gli Stati membri a riconoscere l’importanza centrale dell’industria per dare impulso alla competitività e alla crescita sostenibile in Europa e a inserire più sistematicamente le tematiche legate alla competitività in tutti gli ambiti politici.
La Commissione ritiene che si debbano perseguire le seguenti priorità a sostegno della
competitività dell’industria europea:

  • integrare ulteriormente la competitività industriale in tutti gli ambiti politici, considerata l’importanza del contributo della competitività industriale alla resa competitiva generale dell’UE;
  • massimizzare il potenziale del mercato interno sviluppando le necessarie infrastrutture, offrendo un quadro normativo stabile, semplificato e prevedibile, atto a incoraggiare l’imprenditoria e l’innovazione, integrare i mercati dei capitali, migliorare le possibilità di formazione e di mobilità per i cittadini e completare il mercato interno dei servizi quale importante fattore della competitività industriale;
  • adottare misure nel mercato interno e a livello internazionale per garantire l’accesso all’energia e alle materie prime a prezzi abbordabili che rispecchino le condizioni internazionali;
  • mobilitare e attuare strumenti di finanziamento europei basati su combinazioni efficaci di COSME, Orizzonte 2020, fondi strutturali (fondi regionali almeno 100 miliardi di euro) e fondi nazionali per favorire l’innovazione, gli investimenti e la reindustrializzazione;
  • tornare a finanziare l’economia reale. La Banca europea per gli investimenti dovrebbe svolgere un ruolo più strategico in materia di erogazione dei prestiti, privilegiando l’innovazione e i progetti industriali. L’UE dovrebbe eliminare le strozzature rimanenti originate dalla frammentazione dei mercati finanziari e creare le condizioni per lo sviluppo di fonti di finanziamento alternative;
  • agevolare l’integrazione progressiva delle imprese dell’UE e in particolare delle PMI nelle catene di valore globali per promuoverne la competitività e assicurarne l’accesso ai mercati globali a condizioni competitive più favorevoli; migliorare la competitività industriale è fondamentale per rilanciare la crescita e l’occupazione al fine di portare il contributo dell’industria fino al PIL al 20% entro il 2020.

Scheda di sicurezza (SDS) o scheda a 16 punti

Questo articolo è molto importante per tutti coloro che lavorano, come noi con prodotti chimici. Iniziamo con la spiegazione.

Una scheda di sicurezza (SDS) è un documento legale in cui vengono elencati tutti i pericoli per la salute dell’uomo e dell’ambiente di un prodotto chimico. In particolare vi sono elencate le componenti, il produttore, i rischi per il trasporto, per l’uomo e per l’ambiente, le indicazioni per lo smaltimento, le frasi H ed i consigli P, i limiti di esposizione TLV/TWA e le protezioni da indossare per il lavoratore (Dispositivi di Protezione Individuale) che ne entra in contatto.
In Europa la struttura ed il contenuto tecnico delle schede di sicurezza è regolato dal regolamento n. 1907/2006 del Parlamento Europeo del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH). Il REACH integra i criteri delle precedenti direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE (che stabiliscono i preparati e le sostanze interessati ed i criteri per l’imballaggio e la loro etichettatura), rendendo obbligatoria le SDS anche nei seguenti casi:
  • sostanze persistenti, bioaccumulanti e tossiche (PBT)
  • molto persistenti e molto bioaccumulanti (vPvB) in base ai criteri di cui all’allegato XIII
  • sostanze incluse nella lista di quelle eventualmente candidate all’autorizzazione, disposta dall’art. 59
  • su richiesta dell’utilizzatore professionale, per preparati non classificati ma contenenti (in concentrazione individuale pari o superiore all’1% in peso per preparati solidi e liquidi o allo 0,2% in volume per preparati gassosi) sostanze pericolose, oppure dotate di valore limite d’esposizione professionale o ancora rientranti nei casi di cui sopra.

Struttura SDS europea

La struttura della scheda di sicurezza deve essere composta dai seguenti 16 punti obbligatori:

  1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa
  2. Identificazione dei pericoli
  3. Composizione/informazioni sugli ingredienti
  4. Misure di primo soccorso
  5. Misure antincendio
  6. Misure in caso di rilascio accidentale
  7. Manipolazione e immagazzinamento
  8. Controllo dell’esposizione
  9. Proprietà fisiche e chimiche
  10. Stabilità e reattività
  11. Informazioni tossicologiche
  12. Informazioni ecologiche
  13. Considerazioni sullo smaltimento
  14. Informazioni sul trasporto
  15. Informazioni sulla regolamentazione
  16. Altre informazioni

Cliccando Qui potete vederne un esempio

"Una vigile e provvida #paura è la #madre della #sicurezza." – #Edmund #Burke#pianetabatteria http://t.co/raKcdlXOdC

— Pianeta Batteria (@PianetaBatteria) 5 Febbraio 2015